Storia della società
Eravamo 4 amici al bar… potrebbe iniziare in questo modo la storia del Gussago Calcio.
Agli inizi degli anni ’80 in un bar a due passi dal centro del paese, tra un caffè e una partita a carte, un gruppo di amici inizia a parlare di calcio, non quello coi lustrini della serie A, ma del gioco più amato dai bambini e dai ragazzi e comincia a prendere corpo l’idea di una società che possa dare spazio ai giovani del paese desiderosi di giocare a calcio. Si continua a ragionare sull’idea in modo sempre più concreto finché ci si rende conto che, dopo tante discussioni, anche animate, è giunto il momento di passare all’azione.
Così il gruppo di amici si costituiscono in società e diventano… soci; ci sono Ettore Bontempi, Carlo e Ivan Ferrari, Firmo Lombardi (che sarà il primo presidente della società), Luigi Ongari, Arturo Reboldi, G.Carlo Trebeschi, G.Battista Vanoglio, Ezio Zorzi, Alessandro Cartella, Mario Pietta, Francesco Merici, ai quali, poco più tardi, si unirà G.Franco Spini. Fin troppo ovvio dire che gli ostacoli da superare sono davvero enormi, considerando che la società calcistica nasce in un paese privo delle strutture più adatte e privo anche di tradizione calcistica. Il campo viene reperito in località Stacca e si lavora molto per rendere ottimali le strutture. Proprio dietro la Parrocchiale del centro si stabilisce la sede della società.
La passione e la determinazione fanno superare gli ostacoli e gli amici coinvolgono altri amici. Arrivano così, alla spicciolata, pronti a dare il loro contributo, Vittorio Serra, Gualtiero Sartori, Elio Chignoli, Wainer Corezzola, Valentino Abeni, Narciso Bertelli, Giovanni Bolpagni, Umberto Salvi (che sarà per oltre vent’anni segretario della società), Paolo Comini, Pietro e Sergio Crescini, Luciano Lancini, Marino Rosa, Angelo Merici, Giorgio Vaccari… e via via tanti altri appassionati che, in vari modi, hanno portato nuove idee e nuove forze.
Siamo nel 1981 e la società è pronta per i suoi primi campionati e, com’è logico, si parte con il settore giovanile: Esordienti, Giovanissimi ed Allievi sono le prime squadre che scendono in campo. Nei campionati successivi si aggiungono altre categorie: Pulcini al 2° anno, Under 21 al 3° anno. La società, da Firmo Lombardi, passa sotto la guida di Vittorio Serra ed intanto comincia ad affondare le radici nel panorama calcistico bresciano. Quando Serra lascia, è Gualtiero Sartori ad assumere la presidenza; personaggio carismatico, convince i suoi collaboratori che è giunto il tempo di spiccare il volo nel mondo dilettantistico. Si apre così una nuova fase per la società gussaghese che fa il suo esordio in 3^ categoria. Siamo nel 1985 e, a settembre, parte l’avventura nel mondo dilettantistico mentre le giovanili continuano, divertendosi, il loro… apprendistato. Non si parla di vittorie e di titoli, non è l’obiettivo primario, ma certo vincere fa piacere a tutti…
Ed è nella stagione 1987/88 che arriva la prima soddisfazione; con la formazione di 3^ categoria, allenata dal duo Spini-Fieni, i biancorossi si aggiudicano la Coppa Brescia, battendo ai rigori il Castelcovati nella memorabile finale giocata a Lograto. Il pre-partita non dà buoni auspici: G.Battista Vanoglio, esperto portiere titolare, è a letto con la febbre e mister Spini decide di schierare tra i pali un sedicenne di belle speranze: Simone Bignotti. Dopo 90 minuti di gioco le squadre sono ferme sullo 0 a 0 e si va ai supplementari, ma anche al 120° le finaliste sono ancora in parità: 1 a 1. Nell’emozionante sequenza dei calci di rigore, il ragazzino Simone Bignotti si erge a protagonista parando ben 3 penalty e portando la Coppa Brescia a Gussago. Ricordiamone la formazione: Bignotti, Zanetti, Botti, Galesi, Gatti (Baresi), Peroni, Comini, Rossini F., Reboldi (Miglio), Ungaro, Galelli (Gatti M.). Intanto il settore giovanile cresce e i Giovanissimi, allenati da Spini, vincono il loro primo campionato.
Nel giugno dell’89 si registra l’avvicendamento al vertice societario: a Gualtiero Sartori subentra Domenico Archetti, noto ristoratore gussaghese ed ex calciatore di ottimo livello. Con Archetti si inizia a parlare di un ulteriore passo in avanti, l’ambizioso salto in 2^ categoria, confidando anche nella crescita del settore giovanile.
Nel 1991, Archetti lascia la presidenza ed è sostituito da Renato Verona. Proprio nella stagione 1991/92 la squadra, guidata da mister Apostoli, vince, a pari punti con la Rigamonti, il campionato ma perde lo spareggio per il salto di categoria che avviene comunque grazie ad un meritatissimo ripescaggio. La passione e l’entusiasmo di Verona porta nella dirigenza altre forze che consolidano l’assetto societario, mentre il settore giovanile avanza vincendo alcuni campionati ma, soprattutto, cresce notevolmente il numero dei bambini che dalla Scuola Calcio passano via via alle categorie superiori. Nella stagione 1995/96, sotto la guida di Piergiuseppe Tessadrelli, la giovane squadra di 2^ categoria giunge al 2° posto, alle spalle della Padernese, e viene ripescata in 1^ categoria. E’ un traguardo storico per la società, ma il bel sogno svanisce l’anno seguente con la retrocessione in 2^, dopo un amaro spareggio col Gavardo (sconfitta per 1 a 0 ai tempi supplementari). Verona ed il suo staff si rimboccano le maniche per tentare la risalita e dopo alcuni campionati giocati sempre nell’alta classifica, ma senza l’acuto finale, si torna in 1^ categoria grazie all’acquisizione del diritto sportivo da una società del vicinato. Anche stavolta però il sogno svanisce a 5 minuti dal termine dell’ultima partita dei play-out, ed è la retrocessione in 2^ categoria. Chi si ferma è perduto, recita un vecchio adagio. Verona ed il suo staff, capeggiato dal «diesse» Perotta, ripartono così per una nuova avventura e, seppur in Seconda, si torna a giocare nei piani alti della classifica.
In questi anni anche le squadre del settore giovanile si fanno onore; in particolare la Juniores, allenata da Giuseppe Botticini, che per due anni di seguito vince il proprio campionato e, al secondo centro, si laurea anche campione provinciale della categoria.
Soddisfacente anche il continuo sviluppo della Scuola Calcio e dei Pulcini, fiore all’occhiello della società. Mentre il settore giovanile si diverte e dà soddisfazioni, la prima squadra, dopo un ottimo campionato, perde la possibilità di salire in 1^ categoria ai play-off; quasi una maledizione!
Siamo ormai nel 2004 e Verona, attratto dalle sirene della politica, lascia la società dopo 13 anni di presidenza ed assume la carica di Assessore allo Sport del Comune di Gussago. Al vertice della società biancorossa arriva Adriano Franzoni, da anni vice presidente del team gussaghese. Tocca dunque al neo-presidente Franzoni ridare fiducia all’ambiente; con i vecchi e i nuovi dirigenti e con la conferma del mister Piergiuseppe Tessadrelli, si riparte per una nuova avventura. Dopo un ottimo campionato, sempre in crescendo, la prima squadra si classifica al 2° posto ed accede ai play-off; quattro partite che decidono una stagione.
Dopo tre splendide partite, si arriva a quella decisiva, fra le mura amiche, contro la Brenese. La squadra di Tessadrelli non tradisce le attese: trascinata dal pubblico delle grandi occasioni e dai ragazzi del settore giovanile, travolge per 4 a 1 i camuni in una gara emozionante; la cavalcata trionfale vale la “1^ categoria”. Ecco i protagonisti: Frassine, Ortolani, Fanelli, Squassina, Stofler, Bonometti, Vescio, Ungaro F., Bertossi, Biligotti, Mafessoni, Piolini, Rodella, Festa, Ungaro C., Mora, De Fabrizio, Ronchini, Trebeschi, Giugno. La storia diventa cronaca, diventa quotidiano. E la cronaca dice che la squadra maggiore rimane in 1^ categoria per 2 anni e nella stagione 2007-2008 vince il Campionato ed approda per la prima volta nella sua storia nel campionato di “Promozione” .
La società annovera tra le sue fila oltre 250 giocatori, bambini e ragazzi, quasi tutti gussaghesi, dalla Scuola Calcio ai Pulcini, agli Esordienti, ai Giovanissimi, per continuare con Allievi, Juniores Regionali e prima squadra. La storia dice che il Gussago Calcio è una realtà viva e ben inserita nel tessuto sociale gussaghese.
E’ doveroso però continuare a lavorare con i piedi ben piantati a terra, lavorare con umiltà e serietà per migliorare, perché i campionati che affronteranno le nostre squadre deve essere solo una tappa di un giro che continua, con l’obiettivo di sempre: lo sport per i ragazzi, lo sport come strumento di crescita fisica, sociale e civile.