Giovanissimi 2001: commento e pagellone fine stagione

Giovanissimi 2001, stagione 2015-2016

Giovanissimi 2001, stagione 2015-2016

Fine stagione e tempo di bilanci per i ragazzi dei Giovanissimi 2001. Una aggettivo per descrivere la stagione dei ragazzi guidati dal mister Galesi sarebbe “altalenante”. Altalenante soprattutto nei risultati ma mai sul piano d’impegno, dedizione, serietà, obbedienza e allegria che non è mai mancata. A mancare è stata soprattutto la continuità nei risultati dovuto soprattutto nella seconda fase di campionato nel più abbordabile girone di primavera.
Il mantra ripetuto per la maggior parte di stagione è sempre stata: “che peccato, ce la siamo giocata ma se non segniamo”!. Come confermato dal mister che ha affermato: “anche quest’anno alla fine del campionato possiamo dire di essere soddisfati per il lavoro svolto. Infatti, dopo un girone d’andata di medio livello, abbiamo disputato un più che discreto girone di ritorno dove siamo rimasti a lungo in alto. Rimane il rammarico per avere perso troppi punti in partite in cui potevamo fare decisamente meglio. Infatti in più di un’occasione abbiamo creato tantissimo salvo trovarci a stringere un pugno di mosche.”
Tuttavia, come detto sopra, l’impegno non è mai mancato come ci tiene a sottolineare Galesi: “rimane il fatto che i ragazzi hanno sempre dato tutto in partita. E stato davvero un peccato che spesso e volentieri ci siamo trovati contati in allenamento senza poter mai contare pienamente su una rosa già per se esigua”.
Prima di congedarsi per la pausa estiva il mister ci ha tenuto a fare dei ringraziamenti e dare appuntamento al torneo di Collebeato: “abbiamo l’ultimo torneo e poi ci riposeremo. Tuttavia ci tengo a ringraziare la società per il supporto e la loro discreta presenza. Infine, vorrei ringraziare Piero e Hillary per la loro collaborazione esemplare”.
Più o meno sulla stessa falsariga anche il capitano Zanini: “Direi che la nostra è stata una stagione chiaroscuro dove ci siamo impegnati tutti al massimo senza alcun riserva. Tuttavia, rimane il rammarico per alcuni risultati ampiamente alla nostra portata sia per la quantità che per la qualità del gioco espresso. La nostra principale carenza è stata la concretezza sottoporta e non possiamo prendercela sempre con la dea bendata. Spesso sarebbe bastato una sana dose di cattiveria agonistica per portare a casa punti importanti e perché no, anche vincere il girone di ritorno che abbiamo comandato a lungo.” Infine il capitano ha ringraziato la società genitori, i mister e genitori per la loro dedizione.

Pagellone di fine stagione.
Andrea Piardi 6,5: arrivando dal calcio a cinque, all’inizio fa fatica a trovare le distanze giuste, calcolare le uscite, chiamare la palla ecc. Tuttavia, non difetta di coraggio, applicazione, impegno e una certa dose di doti naturali che gli permettono di cavarsela. Deve ancora migliorare e smettere di prendere gol dalla distanza, spesso per una posizione sbagliata. Con la dedizione che lo contraddistingue non può che migliorare.
Daniele Cabassi 6,5: crescita sensibile rispetto alla stagione passata. Marcatore centrale, col passare del tempo ha imparato giocare d’anticipo e metterci il fisico con ottimi risultati. Deve imparare a farsi sentire di più e comandare la linea difensiva con maggior autorità. Deve limitare il passaggi prendendo licenza dalla partita che possono limitarne le qualità man mano che si cresce e si sale di categoria. Sempre solare, buon umore, battuta sempre pronta, qualità che non possono che fargli del bene.
Alessio Abeni 6,5: buone doti atletiche, Ale deve essere un pò meno timido e prendere maggior iniziativa. Buona corsa e dedizione, spesso tende a pensare troppo e quasi sempre finisce per scegliere l’opzione a suo parere meno rischiosa. Col passare del tempo ha imparato a farsi rispettare anche dagli avversari ma dà sempre la sensazione di avere il frena mano tirato. Urge maggior cattiveria agonistica. Molto educato, rispettoso di tutti e mai una parola fuori luogo.
Lorenzo Pozzi 6,5: un vero peccato che la stagione termini proprio quando cominciava a divertirsi. Un inizio di stagione complicato, impara a sfruttare le sue qualità e mettersi a servizio della squadra. I rinvii sgangherati, palloni mancati, divieto assoluto di andare di testa sono stati sostituiti da anticipi perentori, corsa continua e positiva aggressività. Il sinistro è migliorato col tempo anche se c’è ancora molto da fare. Una dote fuori dal comune, è il primo non prendersi troppo sul serio. Tanta autoironia e allegria che tengono il morale del gruppo sempre alto.
Davide Piardi 6,5: prima parte di stagione complicata da problemi alla schiena. Nella seconda parte di stagione si fa valere a intermittenza a centrocampo. Quando è in giornata non solo contrasta bene gli avversari ma riesce anche a rilanciare l’azione innescando l’attacco. Con un minimo di mobilità in più sarebbe un buon centrocampista di interdizione e ordine dato che i piedi sono tutta’altro che malvagi. Come per quasi tutta la squadra, si impegna ed è sempre rispettoso. Mai una parola fuori posto.
Andrea Angeli 7: spesso chiamato a giocare davanti alla difesa, il vice capitano è uno dei punti cardini della squadra. Grandi doti atletiche unite a tanta grinta e agonismo. Se riuscisse a limitare il sudamericano in lui sarebbe un gran bel giocatore. Innamorato del pallone, spesso non si accontenta dell’ovvio andando sempre a cercare la giocata a sensazione. Fortuna sua, spesso riesce rimediare col fisico quando i suoi virtuosismi gli si ritorcono contro. Grande lottatore, tanta personalità, allegria e un pizzico permaloso.
Francesco Primavera 6,5: imprevedibile in tutti i sensi come il tempo in primavera appunto. Le sue partite sono spesso dettate dalla giornata. Ci sono giorni in cui sembra altrove e non c’è verso di aggiustare il tiro perdendo molti palloni senza mai trovare lo spunto giusto. Altri giorni è incontenibile sulla fascia destra dove salta gli avversari con continuità arrivando a crossare dal fondo. La precisione al tiro non è il suo forte e deve migliorare molto da questo punto di vista. Sempre di poche parole, è il primo a prendersela con se stesso quando le cose non vanno.
Davide Zanelli 7: più che un voto prettamente relativo alle prestazioni atletiche, il suo voto è un premio alla crescita nell’arco della stagione. E passato da uno che era capitato in squadra per caso a un giocatore che dice la sua in difesa, crescendo costantemente fino a essere una pedina fondamentale per la squadra. Deve ancora limare l’irruenza che gli ha procurato qualche problema, impegnarsi come fatto fino ad oggi per migliorare la tecnica e mantenere la stessa costanza in allenamento. Taciturno e sempre pronto ad ascoltare ed apprendere.
Davide Zanini 8: cuore di capitano, sette polmoni, intelligenza calcistica e tanta generosità. Sempre pronto a guidare il gruppo dando l’esempio sia in allenamento che in partita. Critico sopratutto con se stesso quando sbaglia, è sempre pronto a spronare i compagni a dare il meglio di se. Deve imparare a gestirsi meglio. Non può fare il boia e l’impiccato eccedendo di generosità. Bravo a dirigere il centrocampo, contrastare gli avversari e rilanciare l’azione, col crescere di categoria deve imparare a fare meno con maggior qualità. Sempre positivo, tanto entusiasmo e molto rispettoso.
Michele Gatti 6: buona tecnica di base, al micio sembra mancare la grinta che farebbe un giocatore tosto da affrontare. Si ha sempre la sensazione che vada a follate oppure che la sua partita dipenda da come parte la gara. Dovrebbe abbassare meno la testa e sfruttare la sua tecnica che è tutt’altro che deficitaria. A volte si perde d’animo alla prima giocata sbagliata condizionandone il rendimento. Scherzoso con i compagni quanto riservato con gli allenatori.
Dario Arici 6: un voto di incoraggiamento per Dario che si è sempre presentato agli allenamenti e alle partite con l’entusiasmo di uno che parte titolare in tutte le partite. Pochi minuti a disposizione, a Dario non è mai scappato un lamento, anzi, è sempre stato il primo a sostenere tutta la squadra. Rispettoso di tutti, Dario è stato un collante del gruppo.
Nicholas Lussignoli 6,5: il bomber della squadra, fosse per lui giocherebbe sempre anche su una sola gamba. Buona tecnica di base, tanta volontà ma a volte poco preciso sottoporta. Deve imparare a non complicarsi la vita con giocate ad effetto che mettono sia lui che i compagni in difficoltà. Deve puntare di più ai suoi punti forti, e ce ne sono tanti, piuttosto che la ricerca della giocata ad effetto. Generoso in allenamento e in campo, dovrebbe accettare la critica costruttiva con maggiore serenità senza cercare giustificazioni.
Matteo Salvi 6,5: negli ultimo due anni ha imparato a giocare un minimo con gli altri. Matteo non si risparmia mai a volte anche alle spese della lucidità dotto porta. Grande lottatore, a volte tende a giocare troppo da solo facendo sportellate contro tutto e contro tutti. Dovrebbe imparare a dialogare maggiormente con i compagni e mettere il suo fisico possente soprattutto a disposizione dei compagni di reparto con sponde e dai e vai. Non guasterebbe nemmeno qualche sorriso in più per aiutare gli altri, soprattutto lo staff tecnico, a decifrare quel poker face che si ritrova dietro la quale non si sia felice o triste, euforico o abbattuto.
Kalbi 6,5: fosse per lui si giocherebbe solo nella metà campo difensiva avversaria. Una stagione passata a insegnargli a mordere il freno e gestirsi maggiormente sula fascia. Dotato di un buon tiro e spunti interessanti in attacco, deve ancora imparare contenere l’avversario diretto e dare una mano ai compagni in fase difensiva. La sua indole naturale lo porta sempre a stazionare oltre la metà campo. Massimo impegno in allenamento e rispettoso, Kalbi dovrebbe anche imparare a tenere a freno il lato spigoloso del suo carattere che di tanto in tanto lo caccia nei guai con gli arbitri. Infine, come per Nicholas, deve imparare ad accettare la critica costruttiva.
Moscatelli 6,5: aggiunto alla squadra dai giovanissimi 2002, come Kalbi, il piccolo Mosca si è fatto notare per l’impegno e dedizione. Quasi sempre partito dalla panchina, mai un lamento, mai una faccia triste mai incupito. Si è sempre tolto la soddisfazione di giocare tranche di partite dando il massimo. Non essendo proprio un gigante, cerca di sopperire come può e spesso con buoni risultati. Comica la sia maglia che gli fa quasi da tunica, arriva sempre in allenamenti e alle partite con un sorriso.
Hillary Ngaine Kobia

You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.